Facebook Offers sa cosa vogliono i fan 
venerdì, 11 maggio, 2012, 09:52 - Social networks


Da una recente ricerca di ExactTarget emerge che il 58% degli utenti di Facebook si aspetta di ricevere sconti o promozioni quando clicca mi piace a una business page. Facebook, che in questi giorni ha raggiunto oltre 845 milioni di utenti, ha capito immediatamente questo bisogno e ha creato la funzione “Offers”, un nuovo servizio di social shopping.

Dopo una fase di test durante la quale l’offerta pubblicitaria era disponibile solo per un gruppo selezionato di aziende, venerdì scorso è diventata accessibile gratuitamente a tutte le business page locali americane.

Facebook Offers permette alle aziende proprietarie di una fanpage di creare delle offerte da condividere nelle loro timeline e agli utenti di spedirle e condividerle con i propri amici innescando un meccanismo virale.

Le offerte consentono di ricevere promozioni speciali come sconti fissi e percentuali sulla spesa presso il negozio online che le emette. Esistono anche Offers da utilizzare offline che possono essere stampate o mostrate direttamente dal proprio smartphone allo staff del negozio.

Questa nuova funzione, presto disponibile nel resto del mondo, assicura una notevole viralità grazie al passaparola generato dalle offerte e aumenta il coinvolgimento dei fan nella fanpage.

Con Offers le aziende potranno calcolare la propria redditività su Facebook grazie alla specifica funzione che permette di misurare direttamente le vendite effettuate. Questo significa che i brand saranno in grado di capire più chiaramente il valore dei fan e di calcolare l’effettivo ROI delle campagne marketing attive su questo social network.

E voi, pensate che la vostra azienda potrebbe trarre vantaggio da Facebook Offers?
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ISSCN: l’app ufficiale della S.S. Calcio Napoli 
giovedì, 10 maggio, 2012, 09:31 - Generale


Può il mobile marketing portare benefici anche al mondo del calcio?
Il mobile marketing è un settore in forte espansione, divenuto nel tempo un elemento talmente necessario per le aziende e le loro campagne pubblicitarie che persino le società calcistiche stanno incominciando ad investire in esso.

Anche l’impresa calcio infatti, guarda con particolare interesse a questo settore, soprattutto perché tali tipologie di società sono soggette, a differenza delle aziende normali, a un forte limite nelle capacità di sviluppare azioni di marketing, essendo il loro bacino di pubblico circoscritto alle tifoserie e dunque difficilmente ampliabile.

Come se non bastasse, a partire da quest’ anno inoltre è entrato in vigore il fair play finanziario ad opera della UEFA, l’organo amministrativo, organizzativo e di controllo del calcio europeo, che impone alle società di calcio di essere in regola con i propri bilanci per poter partecipare alle coppe internazionali. Ecco perché anche le aziende sportive di calcio potrebbero ritrovare proprio nel mobile marketing una nuova ed utile fonte di reddito.

Agorà Telematica è l'azienda che ha collaborato con la Società Sportiva Calcio Napoli (una delle poche squadre italiane contraddistintasi negli ultimi anni per essere sempre in regola con i propri conti) alla realizzazione di un app dedicata ufficiale, presentata lo scorso 18 aprile in una conferenza stampa presso il campo di allenamento della squadra partenopea.

La collaborazione con la SSC Napoli nasce nel 2006, ma certamente allora non si parlava di Mobile. Il progetto di iSSCN è il risultato di un lavoro sviluppato di concerto con la squadra confrontandosi soprattutto sulle curiosità che mantengono viva l'attenzione dei tifosi. Sono state analizzate insieme allo staff del Calcio Napoli le potenzialità del Mobile e discusse insieme funzioni ed esigenze.
A breve sarà disponibile la versione ottimizzata per iPad dell’app iSSCN, mentre quella per Android è già in sviluppo.

L’applicazione cerca di fornire uno strumento pratico e veloce a tutti i tifosi della SSC Napoli che non vogliono mai separarsi dalla propria squadra. Molte delle funzioni sono già presenti e sincronizzate con il sito web, come le news, le aree multimediali e le info. Altre invece sono state sviluppate ad-hoc come il “Live Match”.

Naturalmente non è stato tralasciato il marketing con gli accessi al webstore e lo sviluppo di una piattaforma banner dedicata e completamente gestibile dal cliente. Molta attenzione è stata dedicata all’usabilità e alla piacevolezza dell’applicazione in quanto elementi fondamentali delle App di successo.

Come per gli altri settori, il mondo mobile è diventato imprescindibile, se non altro per l’impressionante tendenza di crescita. I team di calcio, soprattutto alcuni, hanno la fortuna di avere una base di utenti molto fidelizzata, anche se non facilmente ampliabile (se non nei periodi di particolare fortuna sportiva).

Il mobile, se ben gestito, aumenta enormemente per un team l’oppportunità di rafforzare il contatto con i propri fans e quindi di massimizzarne il ritorno.
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Perché il fatto che Facebook abbia comprato Glancee ci deve far riflettere? 
mercoledì, 9 maggio, 2012, 09:09 - Social networks


La notizia che Facebook abbia comprato l’ennesima app non è di per sé una notizia. Dopo l’acquisto a prezzo esorbitante di Instragram, adesso è la volta di Glancee, l’app che secondo i suoi creatori “doveva connettere il meglio del mondo fisico e digitale dell’utente e rendere semplice scoprire connessioni nascoste attorno al cibernauta e incontrare persone interessanti”.
La notizia non è neanche il fatto che Glancee sia l’ennesimo modo, più o meno celato, di catalogare i nostri interessi, le nostre passioni per poi permetterci di trovare qualcuno di simile a noi (e l’app in questione ti indica anche la distanza fisica dal tuo potenziale condivisore di passioni, che meraviglia!).
Tutto ciò che facciamo, da quando ci alziamo a quando andiamo a letto, in un qualche modo è monitorato, sta poi a noi decidere come e quando lo vogliamo. Sorrido quando vedo gente con il navigatore in macchina e la geolocalizzazione su tutte le app del telefono, lamentarsi della violazione della propria privacy.
Il nostro io si può sempre difendere e questo non esclude la possibilità di imparare a sfruttare le potenzialità (immense) del web in maniera utile e costruttiva. Non dimentichiamoci che si parla di una cosa inanimata, non di un mostro che esce dal computer!
La notizia vera dell’acquisto di Glancee è che è stata inventata da due italiani, Andrea Viccari e Alberto Tretti, gli ennesimi “cervelli in fuga” dal nostro paese.
Non vale la pena cadere nella retorica ma cogliere l’appello di uno dei due creatori che, in un’intervista dichiara che non bisogna venire in America per avere successo, ma bisogna rimboccarsi le maniche e cominciare a fare cose, smettendo di brontolare sempre e passare il tempo a postare sulle comunità on line".
Questa è la sfida più stimolante e importante: agire e mettere a frutto tutto quello che sappiamo.
Noi ci stiamo provando (e per il momento non stiamo andando in America).

Alice Wetzl
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Il Content Marketing: istruzioni per l’uso 
martedì, 8 maggio, 2012, 01:03 - Generale

Ultimamente se ne parla parecchio e sono diverse le fonti che esaltano i benefici del content marketing. Anche se questo sembra essere il trend del momento, rileviamo ancora scarsi suggerimenti per chi intende avvalersi di questa strategia in maniera efficace.

Eccone alcuni:

1. Curare il design
Può sembrare ovvio, ma se si vuole essere presi sul serio dai consumatori è importante rendere i contenuti visivamente interessanti. Ad esempio, temi quali innovazione e ambiente sono stati affrontati in maniera dinamica e creativa dal sito Ecomagination della General Electric Company, caratterizzato da un attento equilibrio tra testo e immagini.

2. Rendere il sito Multimediale
Variare i contenuti è essenziale per coinvolgere gli utenti, nel tentativo di trattenerli il più a lungo possibile sul sito. Determinante è l’uso di video, slide show, foto e blog.

3. Non utilizzare l’hard sell
Sebbene lo scopo di ogni strategia di marketing è pilotare le vendite, il content marketing si avvale di un approccio più indiretto e sfumato. L’obiettivo e quello di educare , intrattenere e fornire valore al consumatore, piuttosto che dare un’intensità forte ai prodotti e servizi. Un esempio è il sito dell’Unilever’s The Adrenalist, il quale offre notizie, informazioni sull’adventure, sport estremi, gear e viaggi.

4. Creare un buon equilibrio
Tale equilibrio deve essere compreso tra i contenuti professionali e contenuti generati dagli utenti. Senza dubbio cooperare con professionisti è la chiave per creare buoni contenuti, ma c’è bisogno di incorporare anche la voce dei consumatori. Ad esempio il sito KraftRecipers.com ha fatto un ottimo lavoro cercando di coinvolgere gli utenti e sollecitandoli a postare le loro ricette.

5. Offrire link ad altri contenuti
Il metodo migliore per coinvolgere gli utenti è quando sono già in modalità di consumo. Per questo motivo ogni pagina del sito web dovrebbe offrire un sacco di link a ulteriori contenuti. Ad esempio L’Oreal, nel suo sito web Makeup.com, in un recente articolo sulla protezione solare, ha aggiunto link di video, features “tip of the day” e altri suggerimenti per ulteriori letture.

6. Facilitare la condivisione
Se si creano grandi contenuti, le possibilità di accrescere il numero dei followers aumentano. E’ importante, quindi, offrire meccanismi di condivisione facili da capire e usare. A questo proposito risultano fondamentali i pulsanti di share per Facebook, Twitter, LinkedIn, Google +1.

7. Non dimenticare l’Offline
Una solida strategia offline può essere una delle chiavi per portare i contenuti online fuori dal web, nella vita di tutti i giorni. Red Bull è diventata una forza inimitabile nel content marketing, riuscendo perfettamente a mescolare l’online con l’offline. Nel tempo, il marchio è diventato sinonimo di sport estremi, oltre ad un sito web, una rivista popolare e l’organizzazione di eventi sportivi di freestyle motocross.

E voi avete altri suggerimenti?
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How the web is changing fashion marketing in 2012 
lunedì, 7 maggio, 2012, 12:03 - Social networks

The fashion industry functions much like your least favorite high school clique: A leader boldly undertakes something new, a few imitators cautiously follow suit and the rest then clamber to participate before the trend dies out.

The same pattern has emerged so far this year, as brands sample new digital and mobile technologies to market to and engage with consumers. In particular, brands took to location-based social network Foursquare to build buzz around new product launches, like Jimmy Choo’s line of trainers and Oscar de la Renta’s limited-edition series of python iPad clutches.

In addition to campaigns, fashion brands released a significant amount of behind-the-scenes content on a regular basis, ranging from blurry mobile snapshots of runway models for quick distribution over Facebook and Twitter, to professionally produced short films delivered exclusively on company websites and mobile apps.

Perhaps the most gratifying development this year began with LJW - Luxury Jewels Watch - specifically, LJW’s Facebook Page. The company’s corporate staff answered a widespread call for “real men and women” models by modeling the jewels and clothes themselves and posting them to Facebook, sparking a flurry of positive media attention and several imitators within the industry.
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