mercoledì, 13 giugno, 2012, 20:32 - Viral marketing
Pong, Zelda, Resident Evil, Space Invaders e tanti altri videogame mixati nelle immagini e nei suoni per un risultato incredibile!
Conoscete OXO? È una simulazione per computer del gioco del tris, che A.S. Douglas realizzò nel 1952 per la sua tesi di dottorato. Una forma di intrattenimento virtuale dopo la quale nacquero videogame come Pong, Pacman, Street Fighter e tanti altri, una storia lunga e un’evoluzione costante difficile da riassumere in poche righe. Allora perché non farne un video?
L’idea è dell’agenzia creativa Reverse Enginears che, con minuzioso mixaggio di video e suono, ha realizzato un filmato di appena tre minuti che racchiude (quasi) tutta la storia del videogame. Un viaggio fatto di immagini che dagli 8 bit diventano sempre più fluide, e di suoni. Grande attenzione, infatti, è stata dedicata alla base musicale realizzata mixando le tracce audio dei videogiochi: si passa dalla micromusic dei primi arcade fino ad arrivare alle moderne colonne sonore molto più complesse e suggestive.
“A Brief History of Video Games” è una chicca per tutti i geek amanti dei videogame e un ottimo esercizio di memoria per chi ci è cresciuto. Io ne ho riconosciuti 30… sapete fare di meglio?
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mercoledì, 13 giugno, 2012, 19:11 - Viral marketing
Un mosaico animato realizzato ad arte, per uno spettacolo da seguire... fino all'ultimo bigliettino!
Se mai avessi bisogno di qualcuno - Chiamami e arrivo subito. E per dirlo hanno utilizzato 25 mila post-it. Al loro video d’esordio The Family Bones hanno già conquistato le classifiche internazionali.
Il pezzo ‘If You Ever Need Someone’ è stato realizzato interamente in stop motion, una tecnica oramai diffusissima, se non fosse per il fatto che stavolta i protagonisti in movimento sono proprio i piccoli quadratini colorati che utilizziamo ogni giorno per scrivere i nostri messaggi.
Per realizzare il progetto, diretto dall’animatore Aaron Kaminar, la band di Los Angeles nata solo qualche mese fa, ha impiegato quattro mesi di duro lavoro. Ogni post-it è stato interamente scritto a mano e posizionato puntigliosamente ispirandosi all’arte del mosaico, creando una perfetta animazione.
l risultato è uno spettacolo semplicemente bello e geniale. Anche la musica è decisamente gradevole e, condividendola su Facebook o Twitter si può scaricare gratuitamente!
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mercoledì, 13 giugno, 2012, 10:14 - Generale
"Il progetto Pimp my Mary nasce dall’esigenza di comunicare un forte dissidio e distacco dalla commercializzazione dell’icona quanto tale. La spiritualità, per definizione distaccamento da tutto ciò che è materiale e terreno, ai giorni nostri, è diventata consumismo: le madonne che, come soldati, si ergono in fila negli scaffali dei rivenditori ricordando le lattine nei distributori automatici che vengono servite, consumate e collezionate".
Il progetto è arrivato alla sua seconda edizione, riuscendo ad attirare decoratori da tutto il mondo artistico e critiche da quello cattolico.
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martedì, 12 giugno, 2012, 21:47 - Generale
Versioni semplificate di etichette famose
I creativi dello studio Antrepo sono convinti che essenziale sia meglio e hanno rivisitato alcune fra le etichette di brand noti proponendo due diverse versioni: una semplificata e un’altra minimalista. Nella prima fase sono state eliminate tutte le immagini e le decorazioni, lasciando in evidenza il logo e i colori propri del brand, nella seconda invece il packaging è ridotto all’estremo, con il nome del prodotto su sfondo trasparente in sostituzione totale del logo.
Presentati sul loro sito sotto il claim Minimalist effect in the maximalist market, le nuove versioni delle etichette hanno lo scopo di riportare a un feeling essenziale verso il prodotto, che si mostra per quello che è senza fronzoli ed eccessi. Voi che ne pensate, una confezione così basic e semplice attira di più di quelle attualmente sul mercato? Le immagini elaborate sono davvero necessarie per invogliare all’acquisto? Mentre ci pensate, date uno sguardo alla versione minimal dei Durex!
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martedì, 12 giugno, 2012, 06:56 - Generale
Twitter ha trasmesso domenica 10 giugno, il suo primo spot televisivo durante il seguitissimo campionato automobilistico statunitense NASCAR.
Nella clip è ripreso il pilota Brad Keselowski seduto all’interno della propria vettura da corsa mentre scatta una foto con l’iPhone. ‘Vedi ciò che vede’ è lo slogan con cui termina il video seguito dall’URL twitter.com#NASCAR.
L’accordo stipulato tra Twitter e il brand NASCAR mira ad incentivare i numerosi tifosi della competizione, generalmente poco esperti di nuove tecnologie, all’utilizzo del social network.
Con questo spot pubblicitario per la prima volta Twitter si rivolge alla TV per promuovere i propri servizi rivolti ai brand, ovvero le nuove pagine sponsorizzate dedicate ad un determinato hashtag e denominate hashtag page. Una sorta di corrispettivo delle fanpage di facebook.
Nelle brand page del social sono presenti sia i tweet delle aziende sia quelli dei fan, con il risultato di rendere più completa ed esauriente la narrazione degli eventi in tempo reale.
Nell’hashtag page di NASCAR i tifosi hanno potuto seguire le riprese televisive, le fotografie e le indiscrezioni degli addetti ai lavori e si sono sentiti emotivamente coinvolti nella competizione.
Gli utenti sono stati letteralmente conquistati da questa nuova iniziativa che ha permesso loro di seguire ogni singolo momento della gara automobilistica.
Twitter sta lavorando parecchio per avviare nuove partnership con gli inserzionisti cercando di potenziare le proprie offerte pubblicitarie. Le nuove pagine permetteranno al social network di rimpinguare le proprie casse e ai brand di ottenere una fonte pubblicitaria valida.
Dopo l’esperienza NASCAR pensate che altri brand acquisteranno delle hashtag page di Twitter ?
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