venerdì, 20 luglio, 2012, 06:46 - Generale
"Io voglio fare l’usciere", direbbe Herbert Ballerina, Bob Carey ha deciso invece di fare il ballerina, girando il mondo con un tutù rosa e facendosi fotografare durante i suoi leggiadri volteggi.
Ne nasce un progetto che a distanza di anni continua a ricevere successo e a divertire chiunque ne entri in contatto.
Dietro questo spassoso esperimento c’è in realtà un problema molto serio, The Tutu Project nasce infatti con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul problema del cancro al seno, dopo che alla moglie di Bob ne era stato diagnosticato uno nel 2003.
Il progetto sfocia nel libro "Ballerina" e prosegue di anno in anno con l’aumentare dei suoi sostenitori, una speranza per i diretti interessati, che ogni giorno ringraziano Bob con parole di stima e affetto.
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giovedì, 19 luglio, 2012, 07:03 - Generale
In Italia le menti creative non mancano e, da qualche giorno, è anche possibile trovarle facilmente in rete e mettere a confronto i loro progetti.
Tutto questo grazie a Starbytes, una piattaforma made in italy di crowdsourcing che raccoglie proposte di progetti creativi come app mobile, siti web, profili aziendali nei social network e web marketing.
Per chi ancora non conoscesse questo complicato termine, il crowdsourcing è un modello di business col quale un’azienda affida la realizzazione e lo sviluppo di un progetto al popolo della rete attraverso dei portali web. Rappresenta un’opportunità per le aziende, che sono sempre a caccia di idee innovative possibilmente low cost, e per i freelance, che vogliono farsi conoscere nel mercato globale.
Il lavoro collaborativo in rete genera proposte più creative e più produttive rispetto ad ogni altro tipo di cooperazione. È questa l’idea che sta alla base di Starbytes, la piattaforma italiana che ha appena concluso una fase di test durata 2 mesi, durante i quali è già riuscita ad aggiudicarsi 22 mila utenti e 351 collaborazioni.
La piattaforma crowdsourcing funziona in questo modo: le aziende presentano ai creativi iscritti alla community progetti come lavori grafici, sviluppi di software, servizi di web marketing da portare a termine.
Dopo aver fissato un compenso, i committenti possono scegliere di indire un contest oppure pubblicare un’offerta di lavoro. I progetti che vengono presentati, sono scrupolosamente valutati dall’impresa che sceglie di assegnare l’esecuzione al creativo che ha realizzato il prospetto migliore.
Gli iscritti alla piattaforma dispongono di un profilo dove sono presenti tutte le iniziative a cui hanno partecipato, i feedback ricevuti e le valutazione dei clienti. L’obiettivo dei creativi è quello di acquistare punti di reputazione che aumenteranno in base alla quantità e qualità dei progetti svolti su Starbytes.
In questo modo si generano meccanismi di gamification che aumentano esponenzialmente il coinvolgimento degli utenti e delle aziende che si sentono parte di una social work experience.
Secondo il giornalista Jeff Howe, che ha coniato il termine crowdsourcing, la piattaforma Starbytes “Può funzionare, perché risolve problemi regolamentari, di contrattualistica e può aumentare l’occupazione in Italia.”
E voi, pensate che il lavoro collaborativo online possa giovare ad aziende e freelance?
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mercoledì, 18 luglio, 2012, 06:42 - Generale
Lo scorso 4 luglio al Teatro Antoine a Parigi è stata presentata la haute couture del famoso stilista Frank Sorbier.
L’evento non ha nulla a che vedere con le solite sfilate dove decine di modelle percorrono la passerella. Quella che è andata in scena è stata invece la tecnologia. Per la performance, infatti, lo stilista ha collaborato con Intel, la più grande azienda multinazionale produttrice di microprocessori.
Durante la sfilata, sulla passerella era presente un’unica modella con indosso un abito bianco su cui venivano proiettate figure e forme di ogni genere, dando vita ad una performance sognante e romantica.
L’atmosfera della sfilata è stata enfatizzata dal racconto live di Pelle d’asino, una fiaba popolare francese. La storia aveva come protagonista, nel ruolo di principessa, la modella dall’abito cangiante.
La proiezione di colori sullo sfavillante vestito è un esperimento di project mapping su abiti, che ha il merito di evolvere il concept di sfilata trasformandolo in un mix di moda e tecnologia.
La caratteristica più impressionante dell’innovativa passerella è il contrasto tra l’immobilismo dei modelli e il frenetico movimento delle forme digitali proiettate sull’abito della principessa e sulle pareti del teatro (o sui fondali della scena).
Mostrare abiti nelle vetrine in continuo e dinamico movimento potrebbe essere la prossima tendenza nell’esposizione di capi d’abbigliamento.
La tecnologia Intel dunque, è stata il cuore di questo evento artistico eccezionale che si prevede avrà ulteriori risvolti nel mondo della moda. Il Project mapping, ovvero la tecnica che consente di realizzare una mappatura di un oggetto sul quale verranno proiettate delle animazioni in 3D, si sta imponendo come un nuovo trend nel mondo del retail.
È della stessa opinione Frank Sorbier che, al termine della sfilata tech, descrive la sua collezione come “un ponte tra il passato, il presente e ciò che il futuro potrebbe essere”.
Le sfilate del futuro diventeranno delle esperienze digitali sempre più coinvolgenti?
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martedì, 17 luglio, 2012, 06:34 - Generale
Le notizie che riguardano la disoccupazione sono ormai praticamente quotidiane, il loro tono allarmistico pure e la voglia di girare pagina o cambiare canale ancora di più.
Lamentarsi senza passare all’azione non porta mai a molto, bisogna passare all’azione e, si sa, in questo i tedeschi sono da sempre campioni.
Sfruttando il talento del fotografo Markus Mueller, il governo tedesco ha promosso una campagna di sensibilizzazione per i giovani disoccupati che ha come scopo quello di rendere appetibili mestieri “manuali” da molti ormai considerati desueti e non alla propria altezza.
Il claim della campagna di sensibilizzazione è semplice ma di sicuro impatto: “Più attraente di quanto credi”.
Giocando sul luogo comune delle padrone di casa che sbirciano gli operai al lavoro, con la mezza luna in vista, Markus Mueller ha fotografato idraulici, elettricisti, meccanici, imbianchini che indossano la maglietta con lo slogan della campagna, creando da subito rumors in rete e rendendo oggetto del desiderio la t-shirt protagonista della campagna.
Personalmente non ho mai potuto vantarmi di aver avuto un idraulico degno di nota, ma dovesse capitare di vedere arrivare in casa un giovane al posto del solito vecchiettino simpatico e gioviale, vorrà dire che la campagna di Mueller avrà avuto proseliti anche in Italia.
Alice Wetzl
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lunedì, 16 luglio, 2012, 06:17 - Generale
Da Trafalgar Square, dove si sono esibiti con mosse di tai-chi, fino a Covent Garden, dove hanno dato vita ad un vero e proprio party, 108 attori vestiti da panda hanno attirato l’attenzione dei cittadini londinesi in occasione della "Panda Awareness Week".
108 è anche il numero di panda (quelli veri) che attualmente ricevono le cure presso la Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding.
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