App of the Week: Akinator, l’app che ti legge nel pensiero! 
domenica, 22 luglio, 2012, 08:25 - Generale


Provate a pensare ad un personaggio più o meno famoso, realmente esistito o di pura finzione...lui lo indovinerà!

Akinator è il genio degli smartphone che indovina il personaggio a cui stai pensando!

Disponibile sia per dispositivi iOS che Android, l’intelligenza artificiale che si cela dietro Akinator rivolge alcune domande mirate al giocatore, per capire a chi o cosa si sta pensando.

Non si deve fare altro che rispondere Sì, No, Non lo so, Probabilmente, Probabilmente no e lui, attraverso le nostre indicazioni, arriverà alla risposta esatta mediante un metodo di esclusione.

E dico “esatta” perché non sbaglia (quasi) mai! Indovina sia personaggi realmente esistenti, sia personaggi storici, ma anche personaggi inventati, epici, personaggi di libri o cartoni animati, personaggi fantastici come draghi, fate, elfi, etc… insomma tutto!

Akinator necessita di una connessione internet (Wi-fi o 3G), grazie alla quale si connette ad un motore chiamato “Limule”, scritto in linguaggio C++.

Il suo database contiene circa 100.000 personaggi ed è pensato per arrivare alla risposta con circa 20 domande.
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Si può prelevare un po’ di felicità? 
sabato, 21 luglio, 2012, 07:42 - Generale
Un secolare proverbio recita ‘i soldi non fanno la felicità’. Ha voluto giocare su questa massima Unicredit, la storica banca italiana che ha installato un bancomat che dispensa buonumore.

L’obiettivo della campagna pubblicitaria dell’istituto di credito è trasformare un’azione quotidiana e stressante, come il prelievo di denaro, in un’esperienza unica e divertente.

Dopo aver inserito la propria carta in ‘Bancomatto’, questo si rifiuta categoricamente di erogare denaro preferendo regalare allegria e simpatici gadget ai clienti.



La candid camera è esilarante e mette al centro le reazioni delle persone, prima incredule e un po’ scocciate poi sorridenti e scherzose.

L’iniziativa è stata ideata per promuovere la pagina Facebook di UniCredit Italia, inagurata l’11 luglio scorso. La banca scommette sui portali e le piattaforme 2.0 allo scopo di stabilire una solida customer relationship attraverso i linguaggi emozionali e virali del web.

Gli utenti possono visualizzare tutti i i video delle candid camera sui canali social di Unicredit, Facebook e Youtube.

Come spiega Silvio Santini, head of Brand Management Group Identity & Communications di Unicredit ”Il bancomat è una parte fondamentale della nostra realtà, e probabilmente il nostro organo più a contatto con i clienti. In questo modo, creando queste simpatiche candid camera e postandole su Facebook, abbiamo voluto dare un’immagine anticonvenzionale della banca, un’immagine di modernità e innovatività con un linguaggio diretto, semplice, emozionante, divertente”.

La campagna pubblicitaria sul social network è stata apprezzata dagli utenti e ha già ottenuto numerosi Like su facebook.

Come avreste reagito di fronte a un bancomat parlante che non vuole erogare il vostro credito?
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Banane multicolor: Rio occupa Londra 
venerdì, 20 luglio, 2012, 10:13 - Guerrilla marketing


Passeggiando per le strade di Kensington può capitare di vedere un casco di banane coloratissime appeso alla tipica cabina telefonica inglese. L’eccentrica installazione grafica è dell’artista brasiliano Breno Pineschi, è dà il via alla manifestazione “Rio occupation London”. Saranno in tutto 30 gli artisti brasiliani che invaderanno le strade e le piazze di Londra dal 12 luglio al 3 agosto con le loro insolite creazioni. Rio si prepara così al 2016, quando sarà la prima città sudamericana ad ospitare i Giochi Olimpici.
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The Tutu Project: l’uomo che gira il mondo con un tutù rosa 
venerdì, 20 luglio, 2012, 06:46 - Generale


"Io voglio fare l’usciere", direbbe Herbert Ballerina, Bob Carey ha deciso invece di fare il ballerina, girando il mondo con un tutù rosa e facendosi fotografare durante i suoi leggiadri volteggi.

Ne nasce un progetto che a distanza di anni continua a ricevere successo e a divertire chiunque ne entri in contatto.

Dietro questo spassoso esperimento c’è in realtà un problema molto serio, The Tutu Project nasce infatti con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul problema del cancro al seno, dopo che alla moglie di Bob ne era stato diagnosticato uno nel 2003.

Il progetto sfocia nel libro "Ballerina" e prosegue di anno in anno con l’aumentare dei suoi sostenitori, una speranza per i diretti interessati, che ogni giorno ringraziano Bob con parole di stima e affetto.
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Starbytes, il crowdsourcing made in Italy 
giovedì, 19 luglio, 2012, 07:03 - Generale
In Italia le menti creative non mancano e, da qualche giorno, è anche possibile trovarle facilmente in rete e mettere a confronto i loro progetti.

Tutto questo grazie a Starbytes, una piattaforma made in italy di crowdsourcing che raccoglie proposte di progetti creativi come app mobile, siti web, profili aziendali nei social network e web marketing.

Per chi ancora non conoscesse questo complicato termine, il crowdsourcing è un modello di business col quale un’azienda affida la realizzazione e lo sviluppo di un progetto al popolo della rete attraverso dei portali web. Rappresenta un’opportunità per le aziende, che sono sempre a caccia di idee innovative possibilmente low cost, e per i freelance, che vogliono farsi conoscere nel mercato globale.

Il lavoro collaborativo in rete genera proposte più creative e più produttive rispetto ad ogni altro tipo di cooperazione. È questa l’idea che sta alla base di Starbytes, la piattaforma italiana che ha appena concluso una fase di test durata 2 mesi, durante i quali è già riuscita ad aggiudicarsi 22 mila utenti e 351 collaborazioni.



La piattaforma crowdsourcing funziona in questo modo: le aziende presentano ai creativi iscritti alla community progetti come lavori grafici, sviluppi di software, servizi di web marketing da portare a termine.

Dopo aver fissato un compenso, i committenti possono scegliere di indire un contest oppure pubblicare un’offerta di lavoro. I progetti che vengono presentati, sono scrupolosamente valutati dall’impresa che sceglie di assegnare l’esecuzione al creativo che ha realizzato il prospetto migliore.

Gli iscritti alla piattaforma dispongono di un profilo dove sono presenti tutte le iniziative a cui hanno partecipato, i feedback ricevuti e le valutazione dei clienti. L’obiettivo dei creativi è quello di acquistare punti di reputazione che aumenteranno in base alla quantità e qualità dei progetti svolti su Starbytes.

In questo modo si generano meccanismi di gamification che aumentano esponenzialmente il coinvolgimento degli utenti e delle aziende che si sentono parte di una social work experience.

Secondo il giornalista Jeff Howe, che ha coniato il termine crowdsourcing, la piattaforma Starbytes “Può funzionare, perché risolve problemi regolamentari, di contrattualistica e può aumentare l’occupazione in Italia.”

E voi, pensate che il lavoro collaborativo online possa giovare ad aziende e freelance?
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