giovedì, 13 settembre, 2012, 18:53 - Guerrilla marketing
La trovata pubblicitaria di Utimat vodka è irriverente e brillante, assolutamente perfetta per un brand di superalcolici.
La famosa agenzia di adv Amalgamated, che ha condotto la campagna, si chiede com’è possibile catturare l’attenzione dei frenetici lavoratori newyorkesi occupati a faticare per oltre 80 ore settimanali rinchiusi in grattacieli altissimi.
L’unico modo per distogliere i workers dagli impegni giornalieri e convincerli a seguire una pubblicità è compiere un’azione di guerrilla marketing coinvolgente capace di coglierli di sorpresa direttamente nei loro uffici.
Ultimate Vodka ha ideato la campagna rivolta ai cosidetti white-collar assumendo a Chicago e successivamente a New York dei lavavetri che hanno travestito da uomini d’affari.
I simpatici windows washers hanno mostrato ai lavoratori una serie di cartelli con domande canzonatorie e divertenti quali: “avete mai lasciato il vostro ufficio?”, “Avete mai respirato aria fresca? Dicono sia fantastica”, “Vieni a bere qualcosa con noi!”.
Il messaggio della campagna è un inno al relax e lo slogan “Stop Working. Start Drinking” è perfettamente in linea con il brand di vodka ed in grado di coinvolgere in prima persona gli instancabili lavoratori.
La trovata di Utimat vodka è stata molto apprezzata dal popolo online e la campagna pubblicitaria ha ottenuto oltre 1.938.557 visualizzazioni su youtube.
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mercoledì, 12 settembre, 2012, 19:42 - Social networks
È ormai chiaro che le novità di Google+ vanno nella direzione business. Il colosso di Mountain View è intenzionato a diventare uno strumento lavorativo indispensabile per le aziende.
Dopo un’interminabile periodo di test, a fine agosto BigG ha annunciato che Google+ Business è pronto ad essere utilizzato gratuitamente dalle aziende presenti su Google Apps.
Le principali nuove funzioni in grado di migliorare l’esperienza sociale delle organizzazioni sono: la condivisione privata e l’interazione con altri prodotti Google come Gmail, Calendar e Doc.
La condivisione privata permette di limitare la visibilità dei messaggi, ovvero di pubblicarli con alcune restrizioni. I post limitati possono essere visibili solo al team aziendale, al fine di vietarne invio e condivisione all’esterno dell’organizzazione.
Un’interessante funzionalità è la chat di gruppo chiamata Video Meetings, che consente di convocare una riunione con i colleghi. Per avviare la conversazione è sufficiente collegarsi tramite hangout dal proprio pc, smartphone o tablet integrato con Gmail.
Tutti questi interessanti strumenti, utili per la comunicazione aziendale, sono disponibili gratuitamente sino al termine del 2013. Dopo tale data, per continuare a beneficiare dei servizi business, sarà necessario pagare un abbonamento a Google Apps.
È evidente che Google Plus stia seguendo il fortunato cammino dei più famosi social network, e, per questo motivo, non poteva dimenticare la personalizzazione degli URL. Il mese scorso infatti, Google ha annunciato che sta gradualmente introducendo, sia per i profili pubblici che per i privati, la possibilità di modificare e personalizzare il proprio URL. In questo modo sarà più semplice e immediata la ricerca di pagine all’interno del social.
Toyota e Delta sono stati tra i primi brand che hanno avuto la possibilità di personalizzare la propria URL e di testare i servizi business di Google Plus.
E voi cosa ne pensate delle scelte di Google Plus? Lo usereste per la comunicazione della vostra azienda?
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martedì, 11 settembre, 2012, 12:11 - Generale
Una ricerca pubblicata in questi giorni, e che non fa altro che confermare un flusso di ricerche analoghe che vengono presentate con continuità, "rivela" che l'80% dei lavoratori continua a produrre anche fuori dall'orario di lavoro, essenzialmente perché - oltre al pc - utilizza tablet e smartphone e dunque riceve e spedisce email o chatta nei social network o naviga in Internet, o fa altre attività del genere. La ricerca presenta queste nuove abitudini come un problema che incide sulla vita e la serenità delle persone, quasi come una forma di assuefazione alle droghe, con effetti deleteri anche sulla vita di coppia.
Uno strano modo di presentare le cose. Innanzitutto perché la definizione di "lavoratori" a questo proposito è abbastanza distorsiva. Utilizzare le email come strumento di comunicazione che dovrebbe riguardare solo la vita lavorativa è ormai un evidente controsenso, come se si dovesse limitare l'utilizzo del telefono esclusivamente all'attività di lavoro e non a quella personale. Ricevere e inviare email fa evidentemente parte della nostra vita di relazione, così come Facebook e Twitter.
Analogamente, l'utilizzo dei dispositivi portatili non va essere posto in relazione esclusivamente col lavoro. Anzi, al contrario, tablet e smartphone ci consentono di mantenerci in contatto con la nostra rete di rapporti, di cui quelli lavorativi costituiscono solo frazione, di informarci, di effettuare acquisti, di organizzare serate o vacanze e via dicendo.
È invece vero che questi strumenti sono così appealing da dare assuefazione. Molti consultano compulsivamente il proprio smartphone o tablet per sapere che tempo farà fra poche ore, per seguire l'andamento dei titoli in borsa, per verificare l'arrivo di una mail (non necessariamente di lavoro), per fare cioè quella lunga serie di cose che la nostra vita nella società richiede e consente. Farsene condizionare è un errore, così come stare al telefono per delle ore, bere troppo caffè o guardare la televisione da mattina a sera. Il punto è allora come usare bene questi strumenti e l'intera gamma di servizi che si portano dietro.
Seguire l'apparentemente saggio consiglio di limitarsi ad aprire la posta elettronica un paio di volte al giorno per non farsi sommergere dai messaggi e non farsi scocciare dallo spam è una via possibile, ma non indispensabile. Occorre tenere in mano i propri strumenti così come la propria vita e imparare a gestire con intelligenza e buon senso gli uni e l'altra. Anche questa è una forma di educazione e di evoluzione della specie, che in questo caso è la nostra storia di esseri pensanti e tecnologici.
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lunedì, 10 settembre, 2012, 15:05 - Generale
Creatività allo stato puro per questa versione animata delle opere di Bansky, tale AVBH ha pensato bene di dar vita ai capolavori dell’artista di Bristol.
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domenica, 9 settembre, 2012, 22:50 - Generale
Tumblr è la piattaforma di microblogging amata soprattutto dalle celebrity e dai brand a causa delle infinite possibilità di narrazione offerte da fotografie, video, citazioni.
Nonostante l’inclinazione alla multimedialità, che costituisce anche la principale differenza rispetto agli altri blog, Tumblr non ha mai ospitato pubblicità fino a maggio scorso, quando ha finalmente deciso di accogliere le proposte pubblicitarie degli inserzionisti.
La svolta primaverile ha entusiasmato diversi brand, che non hanno esitato a versare moneta sonante per accaparrarsi un posto nella sezione Radar e Spotlight della piattaforma.
Per chi non conoscesse Tumblr, la prima session si trova in basso a destra nella dashboard e ha la funzione di promuovere i blog di altri utenti. Spotlight invece, è uno spazio gestito dagli editori che attraverso di esso suggeriscono i migliori blog della piattaforma.
In occasione dei festeggiamenti per il 25esimo anniversario di GIF, l’intramontabile formato grafico che offre la possibilità di creare immagini animate, Tumblr ha pensato bene di avvalersi del suo duraturo successo per generare profitti.
Per la prima volta infatti, la piattaforma ha introdotto banner pubblicitari in formato GIF nella sezione Tumblr Radar. Ciò ha determinato una vera e propria invasione di immagini animate realizzate dai brand più celebri. Coca cola, ad esempio, ha ricevuto 30mila “notes” e conquistato gli utenti con l’immagine animata di una lattina circondata dall’acqua limpida di una piscina in continuo movimento.
Anche se nella sezione Radar è possibile inserire foto e video, sempre più i brand prediligono le GIF perchè, come spiega Danielle Strle Director of Product di Tumblr, “è un formato magico, ha l’immediatezza del video senza la barriera all’entrata del tasto play”.
E voi? Cosa ne pensate della svolta pubblicitaria di Tumblr e delle immagini animate?
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