sabato, 2 marzo, 2013, 08:37 - Generale
BOOMBUZ is a new international brand headquartered in Vienna (Austria) with the aim to leave a sustainable impact on the modern footwear market. Through its vision BOOMBUZ created a world innovation: shoes solely made of natural and pollutant-free components. 100% biodegradable and 100% compostable.
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venerdì, 1 marzo, 2013, 13:09 - Generale
The giant Subway is back with a gaming experience, à la Sim City, to recruit talented entrepreneurs. Participants are invited to build their own Subway store, train, operate and promote it on a dedicated web platform. As they go through the different steps of the game, players gain points. In order to get a higher score, and increase the chance of winning, they have to share their experience on social media.
The idea is nice but we could not find any interesting project yet. So is it really an effective HR tool? What do you think?
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giovedì, 28 febbraio, 2013, 10:00 - Generale
For the launch of 16 new destinations, Scandinavian Airlines placed creative ambients in various bus stops. Each billboard represented an aircraft window and each time someone pulled the window down, a new destination appeared.
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mercoledì, 27 febbraio, 2013, 07:47 - Generale
The association Vereniging Parkinson decided to use the famous web phenomenon Harlem Shake to get its message across. In the video, during the verse, you see a man shaking in a cafeteria. When the chorus starts, the man passes out and one can read "Shaking. Fun for some. Daily struggle for others."
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martedì, 26 febbraio, 2013, 07:35 - Generale
Gli amministratori delegati Barbara e Debora Paglieri: in Usa e Cina ci stiamo consolidando.
MIRIAM MASSONE
ALESSANDRIA
Bionde come Melanie Griffith nel film «Una donna in carriera». E loro carriera e spirito imprenditoriale l’hanno nel dna: Debora e Barbara, cugine Paglieri, Toro e Ariete nello zodiaco e nel piglio, eredi di una dinastia di profumieri che ha attraversato 130 anni di storia d’Italia. Ora reggono assieme, con gli altri familiari del cda, Mario, Aldo e Lodovico Paglieri, e Fabio Rossello, le redini del gruppo industriale Gruppo Paglieri (composto da Paglieri Spa, Selectiva Spa e Schiapparelli Spa), “papà” della mitica Felce Azzurra, linea che da sola nel 2011 ha superato i 50 milioni d’euro di fatturato: 150 dipendenti, gestione familiare e orgogliose radici piemontesi. Nello stabilimento di Spinetta Marengo, alle porte di Alessandria, il profumo arriva dai laboratori dove si scelgono e dosano le essenze.
Il made in Italy è il vostro biglietto da visita, tradizione e famiglia che si sposano a innovazione ed estrema attenzione al marketing. Una scelta difficile?
Barbara: «Una scelta naturale, anche se la burocrazia qui è più farraginosa e non ci aiuta. Ma Paglieri è ad Alessandria dal 1807, quando nacque come bottega grazie al nostro antenato Lodovico, da allora mai nessuno ha pensato di andare altrove, neppure di fronte all’allettante proposta, che arrivò negli Anni Ottanta, di spostare la produzione negli Stati Uniti».
Debora: «Ricerca e sviluppo sono effettuati all’interno: dagli ingredienti alle profumazioni. I nostri padri ci hanno sempre insegnato: “Privilegiate la qualità al profitto”. Ecco perché quest’attenzione al controllo totale sulla filiera: la materia prima di Felce Azzurra, ad esempio, arriva dal vercellese. E i bagnoschiuma della nuova linea Ritualia, nata nel 2011 e che porteremo l’8 marzo al Cosmoprof di Bologna, sono a base di mele del Trentino, iris della Toscana, olive della Puglia, fiori della Valle d’Aosta…».
Lo Stivale è stampato pure sui prodotti, esportati in 65 Paesi del mondo. L’ultima frontiera?
Debora: «Ci siamo introdotti in Russia, Giappone, Emirati Arabi, Kuwait, Messico. Cresciamo in Nord Africa, e ci siamo aperti alla Cina dove, con nostra sorpresa, apprezzano soprattutto i prodotti per l’igiene della casa. Pink Sugar invece piace molto agli americani: è tra i prodotti più venduti nella catena Sephora Usa».
Barbara: «Stiamo guardando ora al mercato brasiliano, mentre ad aprile saremo in Vietnam per un’importante esposizione della cosmesi».
Un’azienda in rosa: qual è il valore aggiunto di una gestione al femminile?
Barbara: «Siamo multitasking, no? Riusciamo a fare più cose assieme. Un po’ di diffidenza iniziale c’è stata, il ricambio generazionale non è stato semplice».
Nonostante siate “subentrate” ai vostri rispettivi padri, Aldo e Mario?
Barbara: «Forse proprio per questo: in realtà loro ci sono sempre, l’azienda è la loro vita. Ci confrontiamo sulle decisioni ma alla fine ci seguono, stanno al passo anche dal punto di vista tecnologico, del resto marketing e comunicazione sono sempre stati il nostro forte, dai tempi della cipria Velluto di Hollywood pubblicizzata da Gina Lollobrigida».
I vostri padri quindi vi riconoscono un buon fiuto per gli affari. Merito dell’ultima fortunata acquisizione?
Debora e Barbara: «In effetti siamo state proprio noi, con gli altri familiari della nuova generazione, tra il 2010 e il 2011 a convincerli a inglobare le altre due società: la Nutritionals srl, storico marchio Schiapparelli, poi la totalità delle azioni di Selectiva, proprietaria di Aquolina e Pink Sugar».
Aquolina (creme e bagnoschiuma alla frutta, allo zucchero o al cioccolato) è stata un’iniziativa riuscita di Paglieri: sempre intuizione femminile?
Barbara: «In realtà fu un’intuizione corale dei componenti del board. Fummo i primi a introdurre in Italia, nel 2000, i prodotti per l’igiene e la bellezza ispirati a ingredienti golosi. L’idea ci venne da alcuni campioni trovati in Francia».
Debora: «Volevamo un nome gustoso, ma di ispirazione italiana e pensammo al latino, ecco perché Aquolina con la q. Il peperoncino del marchio è il tocco piccante per allargare il mercato. Oggi, a 10 anni dalla nascita, è ancora leader nel segmento gourmand ed è tra i primi 10 brand più venduti in profumeria».
Frutta pure in formato baby: l’ultimo nato è il Saponello alla banana e ai frutti rossi. Pensate ai bambini come nuovo target di riferimento?
Debora: «In realtà Paglieri già agli esordi si rivolse a loro, persino col dentifricio. Saponello è piuttosto frutto di un progetto culturale ed educativo, nato da un concorso che ha coinvolto le scuole per due anni. Ci siamo rese conto che c’è molta sensibilità tra le maestre e i bambini verso il concetto e la pratica dell’igiene. E abbiamo voluto sviluppare l’intuizione attraverso questo nuovo prodotto che, a un mese dal lancio in Italia, era già presente in 20 paesi esteri».
Paglieri sembra immune alla crisi. E mentre molte realtà anche dello stesso distretto alessandrino affondano, il vostro gruppo invece continua a realizzare buone performance in tutti i settori (l’ultimo fatturato segna un +9%).
Barbara: «Se mi chiede la ricetta le dico subito che “non la so”, non c’è bacchetta magica, ma una carta vincente è credere nel territorio: noi siamo alessandrine doc, e i 150 dipendenti sono tutti della zona, la maggior parte l’abbiamo formata qui da noi, nello stabilimento, tra loro anche due donne meccanico».
Lancerete nuovi prodotti nei prossimi mesi?
Debora: «Siamo in continuo aggiornamento, ma per ora pensiamo a consolidare le linee che già abbiamo, come Ritualia: riuscire ad avere un bagnoschiuma con un’essenza per ogni Regione d’Italia sarebbe un bel sogno, anche se un po’ dispendioso e ambizioso».
Barbara: «Ma nella nostra famiglia siamo così: sognatori, e concreti».
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