sabato, 14 settembre, 2013, 10:25 - Social networks
Non c'è prova migliore della mole di dati che vengono conservati sulle piattaforme social di questo video
Cosa pensereste se un individuo vi raccontasse tutto della vostra vita? Gli esperti lo dicono da anni: i social network sono pericolosi se usati nel "profondo". Inserire dati troppo personali, non solo nella biografia ma anche in un semplice post, può rappresentare un modo per collezionare tante informazioni che possono ricostruire il puzzle della vita di ognuno.
Social network, questo (s)conosciuto
In tempi come questi, in cui si vive ogni giorno la paura di essere monitorati dalla NSA, torna alla memoria un video pubblicato lo scorso ottobre su YouTube, ad opera di un'agenzia pubblicitaria belga. Nel video si selezionano alcuni passanti da far entrare in una tenda con un fantomatico "mago". Questa persona riesce a raccontare dettagli personali di ognuno, apparentemente senza alcun aiuto. Numeri di carte di credito, nomi di animali, migliori amici e datore di lavoro, persino l'ammontare dello scoperto su conti bancari.
La tua vita in un click
Tutte le informazioni sembrano vagare nella mente del santone per arrivare agli ignari passanti. Eppure c'è un segreto. E' tutto sul web, Facebook e social network online. Le persone raccontano tutto, troppo sulla propria vita, lasciando che il mondo lo sappia. Se non serve a cancellarsi da Facebook poco ci manca.
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venerdì, 13 settembre, 2013, 09:50 - Generale
Campanha da Skol mostra artimanhas de pessoas que não brincam quando o assunto é a bebida
Para divulgar a embalagem de 300 ml retornável da Skol, a F/Nazca Saatchi & Saatchi, agência responsável pela conta, lança a campanha “Profissa”, que começa na TV e migra para a web.
O filme (assista abaixo) convoca todos os tipos de profissionais como entregadores, químicos, marceneiros, adestradores, oculistas e vários outros para mostrar suas artimanhas com a cerveja. As ideias são variadas, desde um sofá transformado em cooler até um cão que é adestrado para buscar cerveja na geladeira.
Pelo site oficial da Skol, os usuários podem participar do Curso Técnico Skol Profissa, que vai ensinar truques de como guardar, gelar, servir e apreciar uma Skol como profissional. Ao fim do curso, os alunos serão classificados em níveis CDF (Cervejeiro dos Finos) ou MBA (Manja Bem da Arte), além de poder criar memes com o assunto.
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giovedì, 12 settembre, 2013, 16:23 - Generale
Creare un business da zero può essere semplice se sai come fare.
In questo articolo riceverai 17 consigli da uno dei più grandi imprenditori del web.
Non le solite parole scontate, ma veri e propri principi che hanno fatto la fortuna di migliaia di imprenditori nel mondo.
Pronto? Si parte!
Creare un business: l’esempio di Leo Babauta.
Nel 2007 Leo Babauta, semplice insegnante, decide di stravolgere la sua vita. A dispetto di tanti americani sceglie di migliorare il suo modo di vivere e la salute del proprio corpo. Così inizia a correre, fare sport, meditare. Infine abbandona tutte le sue cattive abitudini.
Per accrescere la propria spinta motivazionale Leo decide di aprire un blog. Lo chiama Zenhabits, e inizia a scriverci i propri obiettivi, le proprie scoperte, i risultati portati a termine.
E’ un vero successo. In un solo anno il blog diviene il blog di crescita personale più importante al mondo, con centinaia di migliaia di iscritti. Nel 2011 Zenhabits appartiene alla classifica dei primi 10 blog più letti sull’intero pianeta con più di un milione di iscritti.
Con la pubblicazione dei suoi ebook e dei suoi corsi a pagamento Leo è divenuto estremamente ricco, e ha così finanziato molte delle associazioni senza scopo di lucro dedite alla salute e allo sport.
Inutile dire che Leo è oggi leggenda. In particolar modo per chi ha il desiderio di avviare un’attività online basata sulle competenze.
Chi non ha il sogno di creare un business online come quello di Leo e di guadagnare semplicemente scrivendo riguardo alle proprie passioni? ;-)
Creare un business: i consigli di Leo Babauta
I 17 punti che seguiranno sono i consigli che Leo ha riportato su zen habits, buona lettura ;-)
01) Cerca le opportunità. Apri gli occhi e datti da fare per capire quali potrebbero essere le necessità della gente e le possibili soluzioni ai loro problemi. Come potresti migliorare la vita altrui? A quale prodotto o servizio potresti dare vita per avviare la tua attività online e creare il tuo business?
02) Se non vedi l’ora di iniziare significa che hai qualcosa di buono per le mani. Ogni volta che mi vengono le migliori idee, divento super entusiasta. Ne parlo con la gente. Ci penso la notte. Non riesco a stare seduto a lungo dall’ecitazione.
03) Parti in piccolo. Le persone cercano di creare un business e di lanciarlo nel modo più grandioso possibile. Questo è estremamente sbagliato. Parti più in piccolo che puoi, magari facendo provare il tuo prodotto o servizio ai tuoi amici e alla tua famiglia. Dopodiché fallo testare a poche altre persone. Ricordati sempre che la miglior pubblicità è il passaparola e la soddisfazione dei tuoi clienti.
04) La cosa peggiore che puoi fare è non iniziare. Non vi è fallimento peggiore che non provare nemmeno. Se c’è una cosa bella del web è che molte idee sono realizzabili senza spese o con cifre modeste. Provare è importante, avrai sempre la possibilità di ritentare con una nuova idea in futuro.
05) Crea un blog. Il miglior modo per pubblicizzare il tuo business è divulgare informazioni e contenuti gratuitamente. Mostra la tua propensione ad elargire contenuti di valore, aiuta le persone senza chiedere niente in cambio, queste ricambieranno il favore.
06) Non fare SEO, Social Media Marketing o Viral Marketing. Questo genere di cose non ha valore per la gente.
07) Piuttosto genera valore. Costruisci qualcosa di buono, e il passaparola farà da sé la parte di marketing di cui hai bisogno. Crea articoli e contenuti di valore e i tuo blog non avrà bisogno di SEO.
08) Inizia a imparare. Ho iniziato il mio business online senza soldi grazie a servizi gratuiti o poco costosi. Solo dopo aver realizzato qualche guadagno ho avuto i soldi per pagare qualsiasi cosa o assumere qualcuno. Inizia a fare soldi prima possibile vendendo un ebook, un servizio, un prodotto che abbia un valore reale. Creare un business deve essere istruttivo anche per te.
09) La pubblicità è un cattivo modello di business. Quando fai soldi tramite banner pubblicitari, cosa stai vendendo? L’attenzione della tua audience, nulla di più, nulla di meno! Questa è una cosa molto brutta, e le persone che ti seguono non lo apprezzeranno. Piuttosto fai ciò che ti è possibile per deliziare la tua audience e far si che acquisti il tuo prodotto.
10) Dimenticati dei numeri. In modo più specifico, semplifica il tuo business e dimenticati di raggiungere certi obiettivi o targets. Un milione di pagine viste, decine di migliaia di iscritti, mezzo milione di ricavi. Piuttosto preoccupati di quanto stai aiutando i tuoi clienti. Quanto valore gli stai apportando? Come puoi renderli più felici? Prima di creare un business devi essere consapevole che tutto ruota intorno alla gente.
11) La felicità arriva presto. Un sacco di persone si ammazzano per raggiungere determinati obiettivi, o fare un grande lancio. La gioia non deriva dal superamento di un traguardo, bensì da ciò che si sta facendo per raggiungerlo. Sii felice fin da subito anche per le piccole soddisfazioni. Assicurati di fare qualcosa che ti piaccia, la felicità arriverà da sé.
12) Dimentica la perfezione. Troppe persone perdono un sacco di tempo cercando di rendere il proprio prodotto, blog, sito, lancio perfetto. Non lo sarà mai abbastanza. La ricerca della perfezione può limitare le tue vendite. Piuttosto preoccupati di provare, ottendere dei feedback, migliorare e infine ripetere.
13) Lascia perdere il business plan. Pianificare, come perfezionare, non ha utilità a meno che non hai come obiettivo quello di costruire una multinazionale. I business plan si basano su informazioni e previsioni a lungo termine del tutto ipotetiche. Piuttosto ti consiglio di fare esperimenti, analizzare i tuoi feedback, per poi fare meglio. Nel creare un business la flessibilità è tutto.
14) Inizia da casa e fallo con i tuoi amici. Non hai bisogno di avere un ufficio nella maggior parte dei business. Se vuoi imparare a correre non serve investire soldi in scarpe nuove (sono solo scuse) e per iniziare un nuovo business non vi è la necessità di affittare un ufficio e fare investimenti di ogni genere. Sarebbe solamente uno spreco di soldi. Inizia con gli amici che condividono le tue stesse passioni.
15) Concentrati sulle cose importanti. Troppo spesso la gente si ferma alla sola analisi delle statistiche,dei social media e di un sacco di altri fattori che hanno poca importanza. Piuttosto concentrati nella creazione di un prodotto o di informazioni che abbiano un valore tangibile per le persone che ti seguono.
16) Circondati di persone interessanti. Avere amici che facciano cose affascinanti può darti un sacco di ispirazioni. Gli stessi amici possono darti grandi consigli e feedback. Le persone attorno a te, e le loro attitudini, contano più di quanto credi.
17) Impara ad essere contento senza conoscere il futuro. Non puoi sempre predire cosa accadrà nel business. Il mondo cambia in fretta, Il tuo business cambierà. Tu stesso cambierai. Come dicono i grandi guru della meditazione: “impara a vivere nel presente e lascia le ansie passate o future”.
18) ____________
Questo è quanto. Credo che questi 17 semplici consigli di Leo siano incredibilmente utili. Se ti è capitato di entrare nel mondo del business già da diverso tempo avrai sicuramente notato come queste parole siano dotate di chiarezza e valore tangibili.
Ancor più importante per me sarebbe ricevere i tuoi consigli, il risultato delle tue esperienze personali. Per questo ti invito a lasciare il 18° consiglio nei commenti ;-)
Io invece lascio a te il mio diciannovesimo consiglio:
19) Non c’è gioco migliore del business. Se hai avviato una buona attività, converrai con me che il business è il gioco di società più divertente che esista!
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mercoledì, 11 settembre, 2013, 09:19 - Generale
In Daniel Pink’s new book, To Sell is Human, Pink talks about information asymmetry in the sales process. He points out that the reason people have historically distrusted salespeople is because salespeople had all the information and the buyer had none. That explains the popularity of the term caveat emptor (let the buyer beware).
Pink contends that we are now in the age of information symmetry.
In this age, the buyer and seller both have a balance of information. However, I contend that we are in a state of information asymmetry, in which the buyer now has more information than the seller. In fact, the asymmetry has become so significant that the ability of the sales rep to do their job is greatly at risk.
That is why I argue that social selling is required to succeed. And when I talk about social selling, I’m talking in much broader terms than making sure that you’re connected to someone on LinkedIn or are following someone on Twitter.
I am talking about arming the sales rep with the same or better information than the buyer has. And I contend that the responsibility of arming the sales rep falls in marketing’s lap. It’s the CMO that owns the responsibility for providing the sales reps with better information than the buyer has.
We understand that the buyer gathers information from a wide variety of sources (usually online). We can even find out where the buyer gets their information and how they perceive that information. Historically, marketing has been working on influencing the perceptions of buyers via engagement (often on various social media channels).
The new imperative for marketing is to share with the sales organization the same information that the buyer is gathering. In other words, marketing needs to take all the tools it is using to collect information about the company’s products and services, and the perceptions buyers and customers have about the company’s products and services, and then provide that information to sales.
How Marketing Must Help
What I’m really talking about here is having the marketing organization enable the sales team to have a deep understanding and empathy for the buyer as they proceed through the customer journey. Sales should fully understand what information the buyer is being exposed to and how they’re reacting to it. The sales rep now has an opportunity to meet the buyer exactly where they are in the customer journey with a full understanding of what they think and feel about the company’s products and services.
Armed with that information, with the ability to empathize with that buyer, the sales rep can now play the role of a valued advisor to the buyer. The best news of all is that this is the role the buyer wants the sales rep to play.
In fact, the sales rep who achieves a deep level of empathy with the buyer can move from a valued advisor to a trusted advisor. This can be accomplished when the sales rep acknowledges the issues and concerns that the sales rep know have been uncovered and discussed by other buyers who have shared those issues and concerns with his buyer.
The sales rep who treats the buyer as a highly informed person will earn the trust of that buyer. But the only way to treat the buyer as a highly informed person is for the sales rep to be highly informed.
Marketing already has the data collection and reporting tools at the brand level, now they just need to aim those tools in a way that collects the information that is most meaningful for the sales team.
When marketing proactively brings these insights to the sales team we will eliminate information asymmetry in the buyer’s favor, increase the value of the sales rep in the buyer’s eyes, and enable the sales rep to have the impact we are paying them to have.
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martedì, 10 settembre, 2013, 13:23 - Generale
Gli smartphone si sono impossessati della nostra vita. Affermazione forte? Forse esagerata? Può essere, ma prima di cestinarla dai uno sguardo a questo (fantastico) video.
La verità è semplice: gli smartphone hanno minato la nostra esistenza, ci permettono di fare mille cose fantastiche. Mille cose che non servono a niente, e che prima non facevamo.
Ma la colpa è delle grandi aziende.
Hanno creato smartphone sempre più potenti, sempre più efficaci. Hanno lavorato sodo, ma non solo con l’hardware o il software: hanno lavorato sulle nostre menti. E ci hanno suggerito dei bisogni.
Hanno mescolato emozione e informazione, ci hanno detto che senza le foto fantastiche dell’iPhone non potevamo vivere. Quindi abbiamo comprato un nuovo iPhone.
Poi ci hanno detto che con whatsapp potevamo restare in contatto con i nostri amici. Per sempre. Anche dopo le vacanze. Quindi abbiamo comprato un telefonino per messaggiare con la fidanzatina/o estiva/o.
Alla fine ci siamo ritrovati sommersi dalle notifiche. Letteralmente sommersi.
Coscienza di classe
Infine ci siamo resi conto che tutto questo è solo una prigione. Abbiamo preso coscienza che i bisogni non sono nostri, e che le cose importanti sono altre.
All’improvviso abbiamo capito che è fantastico scrivere su un foglio di carta, e che è la fotografia analogica ha un colore diverso. Magico. E ci siamo trasformati in Hipster.
Ci siamo accorti che un modo fatto di app non è altro che un dannato circo, una sovrastruttura (mi sento un po’ Karl Marx oggi) che crea bisogni. Bisogni inutili. Maledetti bisogni senza senso.
Prima non avevamo le app, gli smartphone, i tablet. E vivevamo bene. Chi è nato e cresciuto in un mondo analogico comprende il passaggio. Chi ha trascorso i pomeriggi a beccare Supersantos in faccia e a maledire il cambio corto delle BMX lo sa. Lo sa bene.
Ed è proprio quando l’estate volge al termine, quando hai messo da parte tutto (o quasi) per passare giornate in spiaggia con gli amici, per fare ricche nuotate, corse furibonde e per uscire dimenticando tutto a casa (tranne i soldi per pagare la birra) che capisci una cosa importante.
Tutto dipende da te
Non puoi dare la colpa allo smartphone per giustificare la gabbia che ti impedisce di goderti la vita. Sei tu che decidi come e quando usarlo. E il trucco per uscire dal circolo vizioso è semplice: devi pensare.
Devi accendere il cervello e vivere la tua vita. Qui e ora. L’unico hard disk che conta è la tua mente e quella delle persone care: i ricordi te li porti dentro, non hai bisogno di condividerli su Instagram o Facebook.
Quindi torniamo all’età della pietra? Tutti a fare geroglifici in caverna o a saltare davanti a un monolite arrivato da chissà dove? Avanti, non diciamo sciocchezze!
La tecnologia ci aiuta a vivere meglio. Con le app facciamo cose utili, lavoriamo e guadagniamo. Nello specifico, con i device mobili noi webwriter riusciamo a scrivere articoli in ogni punto del globo.
Anche mentre aspettiamo il turno dal dentista.
Ma non lasciare che la vita digitale prenda il sopravvento. Anche quando fa parte del tuo lavoro, anche quando il web, lo smartphone e i tablet sono la tua vita.
Cioè… Davvero credi che sia veramente questa la tua vita?
Davvero lo credi?
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