martedì, 27 settembre, 2016, 10:35 - Generale
Qual è il primo fattore di competitività per la tua, la mia, tutte le nostre imprese?
La risposta è sempre la stessa al fondo... gli uomini, fosse anche il singolo imprenditore da solo a incarnare e sostenere l’azione dell’impresa. La crisi economica è il riverbero di una crisi sociale che è l’esito di una crisi dell’umano, di un inconsistenza di sé. Si capisce bene allora, quanto sia prioritario affrontare, in ogni modo, il deficit educativo in cui siamo immersi. Educare significa, introdurre alla realtà, testimoniando con la propria vita di cosa è fatta, di cosa consiste, che significato e che senso ha.
Senza questo significato, senza questa consistenza, a cosa vale lavorare? Migliorarsi? Competere? Innovarsi? Svilupparsi?
Un uomo confuso, disorientato, sballottato alla deriva della vita come un naufrago disperso in pieno oceano, come può costituire il fattore di competitività di un impresa, di un paese, di un popolo?
Non è demagogia, ma oggi l’urgenza delle nostre imprese è un urgenza educativa, indispensabile alla loro sopravvivenza e da lì al loro sviluppo.
Il lavoro è rapporto senza sconti col reale, è il luogo principe dove educarci e lasciarci educare, ma richiede uomini, disposti prima di tutto a sfidare e mettere in moto, libertà e ragione di tutti quelli che hanno coinvolto con sé. I molti che lo stanno facendo sopravvivono, ma soprattutto riscoprono il gusto e la bellezza della realtà. Buona avventura educativa!
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giovedì, 15 settembre, 2016, 13:23 - Generale
Ibuku, founded by Elora Hardy, has built a luxury and spectacular house in bamboo in Bali. The house structure doesn’t follow architectural conventions that we can attribute to traditional house. The challenge was to treat the bamboo effectively in order to make it insects-resistant.
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martedì, 2 agosto, 2016, 11:39 - Generale
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lunedì, 18 luglio, 2016, 13:44 - Generale
De-stress with our ultra - special Bali body massages, scrubs and wraps.
Corporate Executives who a visit to the spa is a far easier way to de-stress than fleeing life. Indian is renowned for people embracing sainthood/sanyas when fed up with life.
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martedì, 7 giugno, 2016, 14:37 - Generale
L’economista è un personaggio oscuro e dai tratti sfocati, al limite dell’umano. Lo si associa alle parole ‘spread’, ‘crisi’ e ‘borsa’, e nell'immaginario comune potrebbe addirittura assumere le vesti di un cyborg, un robot senza sentimenti. Poco noto è il durissimo iter scolastico che un economista deve affrontare per potersi definire tale e spesso la sua figura viene confusa con quella del finanziere, del professore o del giornalista. Ce lo immaginiamo così, sepolto da cartelle di dati, grafici e modelli matematici, con la brocca del caffè semivuota sul tavolo e lui intento a scrivere un importantissimo articolo che darà la svolta alla situazione economica mondiale, che dico, universale. Un po’ altezzoso e saccente, rigorosamente con gli occhiali e con una calvizie incipiente, il nostro uomo adora parlare, discutere, riflettere, commentare e fa i salti di gioia ogni qual volta riceve l’invito ad una conferenza internazionale dove troverà i suoi simili per confrontarsi ed affermare convinto la Verità. L’economista è un chiacchierone che adora il suono della propria voce e lo sguardo vuoto di chi lo ascolta.
Che importanza potrà mai avere se la realtà si discosta quasi totalmente dall’immaginario comune?
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